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Quattro poesie da «Cinema Persefone»


Quattro poesie da Cinema Persefone, di Marilena Renda.


* * *


Ade era bello da giovane

una specie di attore del cinema

era ricco, gli piaceva stare solo

amava i dirupi, le spiagge nere

le stagioni per l’impermeabile

un po’ femmina, territorio di passaggio

si mise a fare l’autostop, un viaggio per imparare

era importante deludere la madre

poi dormire tra i drogati di una città del nord

la politica il brandy la poesia

di questo e altro non ricorda nulla

la nebbia, sempre troppo sobrio






va bene la precarietà ma hanno sempre dei soldi

durante le epidemie prosperano con Satispay

il segreto è non pensare che il bene sia bene,

pane al pane, male al male

non decidere niente, chi li capisce quelli

il signore dei mondi è sempre seduto sulla merda

e se non vai all’inferno l’estate non germoglia







nascondono in pancia le frasi innocenti

dopo tanto tempo nessuno ha colpa del silenzio

Persefone è convinta che guardare il telegiornale

attiri i cattivi pensieri degli spiriti infelici,

e in ogni caso è difficile sopportare il dolore.

le parole inutili nutrono la terra del suo amore






il cielo è pieno di stelle e tutte brillano

niente le ostacola, tante fanciulle

dal volto di Persefone stanotte

dormono appese ai rami degli olmi

forse è questa la sapienza, dice piano

per paura di ascoltare la sua voce

bamboline che portate il mio volto

non vi vedo ma non importa

ho la mano piena di spighe

non vi temo, non temo niente

non temo la moltiplicazione del mio volto

non temo la morte che porto

non temo le mie sorelle coi capelli bianchi

il sonno, la terra, la vendetta del sangue

sono io sempre, l’oscena, la stellata,

anche se sui rami brillano altre stelle:

acceso o spento, il mistero non si può dire

perché è niente, niente da vedere

niente da nascondere, niente da toccare

* * *

Marilena Renda è nata a Erice nel 1976 e vive a Bologna, dove insegna inglese. I suoi libri sono: Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano (Gaffi 2010), Ruggine (dot.com press 2012), Arrenditi Dorothy (L’orma 2015), La sottrazione (Transeuropa 2015), Regali ai fantasmi (Mesogea 2017), Fate morgane (L'Arcolaio 2020) e Fuoco degli occhi (Aragno 2022). Con il poema Ruggine è stata finalista al premio Delfini 2009 e al premio Carducci 2013, mentre La sottrazione ha vinto il premio Bologna in Lettere 2019.










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