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Poesie di Francesco Scapecchi
Immagine: Rosana Paulino, A Geometria à Brasileira Chega ao Paraíso Tropical [The Brazilian Geometry arrives at the Tropical Paradise], 2018. Courtesy Mendes Wood MD Gallery, São Paulo

Alcune poesie di Francesco Scapecchi.

 

***


matematica

 

insegna ai segni a segnare meno, a sottrarre.

tutta una grammatica elementare.

il resto che rimane

è insegnare ai numeri a contare.

 

 

geografia

 

hanno scomposto la rada in molti solchi.

globo. meridiani e paralleli.

fanno le divisioni e assegnano.

non si riporta resto.

prima assegnano poi dividere

spesso con squadra e righello.

 

che lo si lavori o no, la proprietà spetta a un altro.

 

 

 

spostamenti

 

il mezzo è la strada.

tutta una rifondazione del complemento di luogo.

non vado a, ma vado con.

dimmi il con e ti dirò chi sei.

chi sai.

e dirò il dove. il centro del viaggio.

il senso.

 

 

comfort

 

non è acceso né spento.

se lo provi ad accendere non fa nulla.

se lo provi a spengere, non fa nulla comunque.

 

poi è anche

 

 

 

*

spacca il volto lo inquadra lo inchioda nella fissa frammenta in gabbie rende rettangolo

impasta argille nuove con nuove materie

(nell’abbondanza la scarsità di materiali)

per migliorare degradazione per affinare

affibbiare la data di scadenza a ogni giorno

frammenta nella posa ma soprattutto spazia

usa spazio rende confini traccia i solchi le misure

fa le gabbie di un rettangolo

la nostra area di influenza la nostra profilassi

sta nello spazio nella spaziatura

tra base x altezza la base dei nostri valori

l’altezza delle nostre svalutazioni

sennò per rimpiangersi si trova sempre il tempo

bravi nei fondamentali giudizi snaturanti

nel dare solido soldo alle cose alle astrazioni

agenti di banca degli eventi

non noi no mentre a deprezzare dando segno

compiendo l’atto extremis l’apporre il cartellino

bisogna barrare tutti i codici a barre

 

 

*

è una resa. è inutile. scavano

tane. piccole

quanto le loro stature.

le loro miserie.

agghindano cavilli cancelli

con vetri, occhi d’acqua.

reti. steccati. se ne stanno

pensierosi sulle linee

(i nemici confusi non riconosciuti)

se ne stanno concentrici

nella bolla, nella boria, di sapienza

intorno proteggendo

il giardino da liane, rampicanti. 

 

 

 

 

Li, 3, 1 (IA), 2, s

 

disturbo di sfunzione umore personale

opporsi alle regole (non se ne fa di sue)

in ego con centrarsi dialettica obbedire

fare per finta quasi sempre

il nocciolo che è dentro non si trova

manipola il disturbo nel raggruppamento

poco: motivazione | interesse in p.e. : qualsiasi cosa | empatizzare

migliorare la rada sociale e adulti

attivo psichico (psicoattivo) come sogni

falsa è incoerente

non si riscontrano capacità di adattamento in p.e. : qualsiasi cosa

può causare effetti indesiderati (specialmente dopo le prime xxxxxx ore dalla prima somministrazione) come: diarrea nausea vomito dolori addominali sonnolenza debolezza muscolare incoordinazione motoria sedazione secchezza fauci della bocca sensazione di freddo rallentamento della parola e nistagmo

falsa è personalmente

le storie esoteriche mettono paurala rabbia è una ferita la ferita una richiesta

la fatica di portare avanti un compito

le storie esoteriche mettono paura

“forse che si vede in pezzi?”

la fatica di dare una risposta

trappole le vie anche di fuga

può causare effetti indesiderati (specialmente dopo le prime xxxxxx ore dalla prima somministrazione) come: iperreflessia atassia vertigini tinnito annebbiamento della vista intensa poliuria assenze attacchi epilettici stordimento vertigini incontinenza di urine e feci letargia confusione irrequietezza stupore atassia coma tremori

la fatica di portare avanti la costruzione del

trappole anche le usa per svicolare

come fare a caccia

la noia è panacea per il cervello

la fatica di fare storia

può causare effetti indesiderati (specialmente dopo le prime xxxxxx ore dalla prima somministrazione) come: movimenti coreoatetosici ipereccitabilità dei riflessi tendinei profondi ipotensione collasso della circolazione periferica cambiamenti morfologici con fibrosi glomerulari ed interstiziali e atrofia dei nefroni anoressia scotomi transitori alopecia anestesia cutanea follicolite cronica esacerbazione della psoriasi prolungamento dell'intervallo QT aritmie ventricolari come torsioni di punta tachicardia ventricolare fibrillazione ventricolare arresto cardiaco morte improvvisa

da non tener di conto la famiglia la faglia

“tienila d'occhio sai, non ti fidare”

elemento solo

capace di fare passi indietro

genitori una copia ingigantita

la fatica di provare fatica

la fatica di                                          stare qui

 

 

 

(casa dolce casa) 

 

è nella polvere a convegno in questa qui

rimessa questo lato di lato nascosto

vaneggiato dall'usura (o meglio, uso, abuso)

cataste di pezzi, componenti a compimento

 

(lamiere che hanno ancora la buona facoltà di far cornice)

 

è nella penombra che avvera costellazioni

che macchie e ammucchi

muffe in grigio e cobalto in rigidi ammassi

è nella festa dell'eteroclito

dove sventolano i biglietti i foglietti di carta

 

(l'oggetto nuovo il giorno di paga di molti anni fa)

 

è nella travolta fermezza dei conglomerati

delle losanghe e neon infranti e finestre con blu dentro

i tubi i profili tubolari i tondini le nuvole di lato

è nel bisogno adesso di sedersi sulla ruggine


***


Francesco Scapecchi (Lucca, 1992) si è laureato a Bologna in Filologia Moderna nel 2019 con una tesi sui romanzi di Carmelo Bene e oggi insegna nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Fa parte del collettivo che organizza il «Borda!Fest». Nel 2018 ha pubblicato una raccolta di racconti, «Brevi storie senza significato» (con illustrazioni di Samuele Recchia) per la casa editrice Prott Edizioni. Alcuni

suoi testi sono pubblicati online sul quotidiano di scritture «Il cucchiaio nell’orecchio». Fa della scrittura una personale (e silenziosa) ricerca da ormai quasi dieci anni.

 

 

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