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La poesia fa male



Generazioni di ipocriti di insegnanti di

imbecilli di baciapile di pedagoghi di

pedofili di perecottari di animebelle

puzzolenti

Hanno continuamente cercato di in

cularci con una visione edificante

patetica piagnucolosa buonista

di quella cosa

Che per sua natura è

un affronto all’esistente

per mezzo della parola

Micidiale e inesorabile indecorosa e

sfrontata impudica e

corrosiva la poesia è

l’apocalisse del linguaggio

È un urlo selvaggio che strappa brandelli

di cervello ammuffito fa sanguinare i

corpi anestetizzati dai soldi trafigge i

cuori impotenti cancerizzati

La poesia è un’

interminabile

apocalisse

O non è

La poesia è continua esplosione è

continua rivoluzione è continuo

rifiuto è continua distruzione

della merda accumulata dal

perbenismo criminale dell’homo

economicus globalizzato

La poesia è sputare parole

infuocate avvelenate nei

suoi occhietti melensi

La poesia è la pioggia di sangue di fuoco di

piscio che sommergerà l’infame razza

bastarda del maschio bianco occidentale

con le sue bombe le sue banche i suoi culi griffati

La poesia è anche farla finita con tutti i miserabili

sciacalli che sulle sofferenze che hanno dato una mano

a infliggere intonano inni pietosi agli squartati e ai

fuggiaschi mentre li derubano anche dei pacchi dono

La poesia è una roba che non

ve l’immaginate nemmeno

La poesia è il giubileo delle

energie vitali che dilagano

sul pianeta avvelenato

La poesia

fa

malissimo

cagatevi sotto

la bestia dell’apocalisse è arrivata




Nanni Balestrini, Aria


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