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Fare carovana. Il nuovo progetto Doc(k)s



Pubblichiamo un testo in cui l'associazione Doc(k)s spiega il suo nuovo progetto culturale.

Alla fine dell'articolo, delle FAQ che forniscono delle utili informazioni per aderire e partecipare al progetto.


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Qualche cenno sul vecchio progetto

La cooperativa Doc(k)s fu costituita nel luglio del 2014 sotto la dizione di «strategie di indipendenza culturale». I documenti fondativi e programmatici sono ancora consultabili sul sito www.idocks.it. L’obiettivo principale del progetto era la produzione di una argomentazione teorica e la sperimentazione pratica attorno al concetto di indipendenza culturale. L’attenzione era rivolta alle imprese della piccola e media editoria perché si credeva che tale soggettività potesse conquistare un ruolo nella costruzione di un progetto di alternativa all’industria culturale. Attorno a questa composizione di soggetti si elaborò l’idea di una fiera nazionale autorganizzata e autogestita – la prima edizione chiamata «Book Pride» e la seconda chiamata «Bellissima» – al di fuori della rappresentanza istituzionale esistente (Aie). La cooperazione tra le realtà editoriali indipendenti costituì la base materiale sulla quale si sviluppò successivamente la costruzione di una rete di attività culturali operanti in altri campi. Oltre alle due fiere nazionali dell’editoria indipendente la cooperativa ha organizzato dei seminari sulla cultura indipendente, in collaborazione con l’associazione «alfabeta2»; un Festival di cultura critica dell’infanzia chiamato «Impunito»; due dei Festival della casa editrice DeriveApprodi; e, all’interno della stessa, ha promosso la pubblicazione della collana di saggi Doc(k)s, curata da un importante comitato scientifico, che fino a oggi ha pubblicato ben undici titoli distribuiti a livello nazionale e tuttora disponibili nel catalogo.

Nonostante questi risultati il progetto Doc(k)s entrò in crisi: quella scommessa si rivelò illusoria. Già nel 1990 Paolo Virno aveva individuato nell’opportunismo, il cinismo e la paura, i sentimenti prevalenti delle soggettività messe all’opera nei circuiti postfordisti del lavoro culturale e cognitivo. Occorrerebbe trovare il tempo per analizzare materialisticamente le ragioni di questi sentimenti che sono il risultato di una condizione di micro-imprenditorialità segnata da una precarietà costante, da un’insufficienza finanziaria, da un indebitamento cronico, da una competizione paranoica, unita a forme di narcisismo intellettualistico ed egocentrismo autoreferenziale, frustrazione e depressione. Non è questo il luogo per analizzare questa crisi e le difficoltà di dare una sostanza politica alla cooperazione tra queste figure del lavoro culturale, ma è a partire da essa – e dallo stallo giuridico della cooperativa che ne è conseguito – che il nuovo Doc(k)s vuole ricostruire le basi per un progetto all’altezza dei tempi, per nuove «strategie di indipendenza culturale».

Il nuovo progetto Doc(k)s

Il progetto Doc(k)s viene rilanciato con una forma nuova e differente: una Aps, un’associazione aperta all’iscrizione di soggetti singoli e collettivi. Non si tratta solo della modifica della veste giuridica – da una cooperativa a un’associazione di promozione sociale – ma del lancio di una nuova progettualità, altrettanto ambiziosa e più variegata. Ripartiamo dallo slogan «strategie di indipendenza culturale» per dargli un nuovo significato, a partire dai limiti dell’esperienza precedente, dove l’indipendenza culturale è stata intesa come indipendenza economica del soggetto culturale. È necessario ripensare il rapporto tra strategia e indipendenza, non con il fine di creare oasi «felici» di economia del margine, ma con l’obiettivo di costituire una sfida culturale alta. Un simile progetto ha l’ambizione di attivare e costruire delle reti cooperative plurali e molteplici, in grado di cogliere i bisogni diffusi di conoscenza, di socialità, di partecipazione, di formazione e soprattutto di senso, che si avvertono in un contesto, metropolitano come di provincia, sempre più desertificato. Il contesto post-pandemico, del resto, ha amplificato i processi di isolamento, solitudine e atomizzazione, solo apparentemente colmati dalla digitalizzazione delle nostre vite.

Nel deserto che stiamo attraversando, Doc(k)s propone di fare carovana, attraverso la cooperazione tra soggetti differenti, singoli e collettivi, tra operatori culturali e della conoscenza, tra intelligenze e generazioni diverse, tra associazioni e «oasi» disperse, che quotidianamente fronteggiano il problema della siccità di senso e di relazioni. Doc(k)s può perciò essere pensata come una piattaforma connettiva, al contempo virtuale e concreta, articolata sul territorio ed espansiva nella rete.

In particolare, sono quattro gli assi progettuali di Doc(k)s: Universitas - Università parallela; Eventi culturali; Microlibrerie di progetto; Strumenti editoriali.

Qui di seguito forniamo delle brevi descrizioni di ogni asse progettuale e alcune esemplificazioni.

Universitas – L’università parallela

Uno spazio di formazione, socialità e promozione culturale, di produzione e condivisione di saperi, immaginari e linguaggi. Organizza corsi di formazione, incontri di discussione, conferenze, seminari e presentazioni di libri. Non è alternativa ai percorsi accademici ma si sviluppa in parallelo a questi per costruire strumenti per la critica dei saperi. Prova a dare risposta alla domanda di «senso» sollevata da studenti e docenti nelle università contemporanee, quelle del consumo mordi e fuggi di formazione, della frammentazione della conoscenza, dei saperi in serie. Per questo si fa Universitas: una communitas di progetto (più che di riconoscimento e identità) per elaborare e mettere in circolazioni saperi e categorie interpretative per agire il presente; non distingue tra docenti e discenti ma tesse reti di conoscenza cooperativa. Le attività formative sono organizzate in Dipartimenti interdisciplinari animati dalle reti autoriali della rivista «Machina» – con la quale si interfaccia e lavora in sinergia – del progetto «Input di pensiero critico» (dal 2018 a Bologna) di cui l’Università parallela rappresenta un’evoluzione, e della casa editrice DeriveApprodi. I Dipartimenti, interdisciplinari e in connessione tra loro, sono suddivisi in Arti e Scienze (vi afferiscono le sezioni di Machina: «forme», «finisterre», «sestanti»); Studi umanistici e sociali (vi afferiscono le sezioni: «freccia tenda cammello», «vortex», «le spalle al futuro», «sintomi», «il passo dello sherpa»); Inchiesta e conricerca (vi afferiscono le sezioni: «transuenze», «commonware», «disurbanità», «sudcomune», «ritratti»). Propongono una programmazione semestrale (autunno; primavera) con corsi online (e, in taluni casi, «in presenza» presso le microlibrerie della rete), una scuola estiva residenziale (a partire dal 2024) e altri momenti di confronto, discussione e dibattiti ad hoc, da tenersi nelle microlibreire o in altri spazi all’occorrenza individuati. Le attività formative sono organizzate in moduli didattici–di 6(minimo)/16(massimo) ore – che si svolgono a cadenza settimanale, bisettimanale o nel corso del weekend. L’Universitas dispone della collana editoriale Input, pubblicata da DeriveApprodi, che raccoglie alcuni materiali prodotti nel corso delle attività formative e di una piattaforma e-learning che raccoglie in pacchetti didattici la proposta formativa. L’Universitas organizza anche un corso professionalizzante di formazione al lavoro editoriale tenuto da figure esperte e di comprovata esperienza, organizzato in moduli tematici (direzione editoriale, amministrazione, cura dei testi ed editing, traduzione, grafica, stampa, risorse digitali per l’editoria, promozione, direzione commerciale, ufficio stampa) per un totale complessivo di 40 ore, comprensive anche di esercitazioni pratiche. I partecipanti ricevono un attestato di partecipazione ed è prevista la possibilità di stage formativi presso le strutture afferenti al progetto Doc(k)s e segnalazioni presso altre case editrici. Tutte le attività dell’Università parallela sono rivolte ai soci e richiedono una quota di partecipazione commisurata alla natura dell’attività.

Eventi culturali

Gli eventi che Doc(k)s promuove, coerenti con la molteplicità dei temi trattati e promossi da attori diversi, rappresentano le occasioni fondamentali di concretizzazione e visibilità territoriale del progetto. Saranno il risultato del lavoro di connessione tra le mille oasi del deserto, con l’ambizione di uscire dalle nicchie marginali a cui la produzione culturale critica viene spesso confinata o più facilmente si autoconfina. Gli obiettivi sono diversi: offrire delle iniziative culturali di alta qualità, con la partecipazione di figure rilevanti sul piano nazionale e internazionale; animare i luoghi centrali dei contesti urbani e dell’opinione pubblica; allargare le reti cooperative e incentivare la partecipazione all’organizzazione degli eventi. Gli associati di Doc(k)s, singoli e gruppi, potranno sia usufruire degli eventi organizzati sia contribuire attivamente alla loro organizzazione, oppure appoggiarsi all’infrastruttura offerta da Doc(k)s per curarne la progettazione e la promozione sul proprio territorio. Qui di seguito presentiamo alcune esemplificazioni di eventi già in programma o già sperimentati.

Festival. Qui Doc(k)s può avvalersi del consolidato background di organizzazione dei Festival di DeriveApprodi, che verranno promossi direttamente dal nuovo progetto. In particolare, sono già in programma i Festival sui «decenni smarriti», ispirati alla cartografia prodotta dalla rivista «Machina». Sembra infatti che, a partire dagli anni Ottanta, per il pensiero critico si sia aperta una voragine, un buco nero di conoscenza e riflessione, un vuoto liquidato con etichette approssimative e frettolosi giudizi. I decenni che sono alle nostre spalle, invece, sono tutt’altro che privi di contraddizioni, ambivalenze, conflitti, sperimentazioni. Per questo ripercorrerli criticamente e farne una cartografia ragionata rappresenta una scommessa di alto valore teorico, culturale e politico, innanzitutto per capire il mondo in cui viviamo e le prospettive possibili; per indagare le forme di vita e i «sentimenti dell’aldiqua», di ieri e di oggi.

A ogni decennio verrà dedicato un Festival, il primo dei quali si svolgerà a Bologna dal 9 all’11 giugno. Sarà l’occasione per scandagliare la complessità di quella fase storica, con interventi qualificati e prospettive molteplici: dal terremoto del quadro politico internazionale alle trasformazioni sociali, del lavoro e della produzione, dalla filosofia del pensiero debole a quella post-strutturalista, dalla crisi dell’avanguardia all’industrializzazione della cultura, dagli immaginari musicali a quelli cinematografici, dai mutamenti nel mondo dell’arte a quelli nel mondo della letteratura e della comunicazione. Il Festival, attraverso tre dense giornate, sarà articolato in dibattiti, mostre, interviste e presentazioni di libri; le serate saranno dedicate a reading letterari e concerti sul tema del decennio considerato. Durante le tre giornate si potranno gustare i vini dell’enoteca, forniti dalla rete di produttori indipendenti legati alla casa editrice.

Microlibrerie di progetto

Quali sono oggi gli spazi urbani di aggregazione esocialità, di condivisione dei saperi, di scambi di esperienze, di incontro e confronto? È una domanda che un progetto come Doc(k)s, con la sua ambizione di immaginare e praticare «strategie di indipendenza culturale», non può esimersi dall’affrontare. Attorno a tale interrogativo sono nate le prime sperimentazioni di microlibrerie di progetto: il Punto Input a Bologna e il Radical Bookstore a Roma. Si tratta degli spazi fisici in cui i diversi assi progettuali trovano un punto di condensazione. Le microlibrerie di progetto si configurano come centri di formazione, luoghi di aggregazione e socialità, motori per la produzione di eventi, crocevia di saperi, vere e proprie «macchine per pensare». E sono ovviamente librerie, che in una fase di crisi generale della lettura si propongono di invertire la rotta: si possono qui trovare i volumi dell’intero catalogo di DeriveApprodi e di altre case editrici indipendenti. Nelle microlibrerie vengono inoltre ospitate delle campagne come, ad esempio, «MaceroNo», per salvare i libri dalla vorace spirale distruttiva del consumo istantaneo e permetterne l’acquisto a prezzi di irripetibile occasione. Last but not least, le microlibrerie di progetto promuovono la circolazione e degustazione dei prodotti della ricca rete di vignaioli indipendenti che, nel corso degli anni, si è sedimentate attraverso le molteplici iniziative di DeriveApprodi. Perché la cultura del cibo e del vino di qualità è un aspetto centrale per qualsiasi strategia di indipendenza culturale. In altre parole le microlibrerie di progetto sono dei veri e propri prototipi territoriali, che in quanto tali hanno bisogno di essere usati, collaudati, innovati, smontati e rimontati se necessario. Aspirano a diventare in prospettiva i luoghi permanenti di riferimento della rete cooperativa di Doc(k)s. Tuttavia l’efficacia della loro sperimentazione dipenderà anche dalla loro moltiplicazione territoriale.

Strumenti editoriali

In che modo il libro può rafforzare le strategie di indipendenza culturale? Quali altri strumenti editoriali possiamo adottare per arricchire la formazione e la condivisione di saperi? In che modo possiamo utilizzare gli strumenti che ci sono offerti dalla digitalizzazione, pur nella consapevolezza dei loro limiti? Anche in questo caso non partiamo da zero. Doc(k)s infatti dispone già ora di una collana presso la casa editrice DeriveApprodi che, in sinergia con il rilancio del progetto, deve essere rivista e riprogrammata.



Cosa bisogna sapere su Doc(k)s

Che cos'è Doc(k)s?

Doc(k)s è un’Associazione di Promozione Sociale (Aps), iscritta al Runts (Registro nazionale del Terzo Settore) che ha sede legale nella città di Bologna. Possono aderirvi singoli o soggetti collettivi.

Come si può aderire a Doc(k)s?

Per aderire basta inviare una richiesta tramite mail a docksaps@gmail.com, riceverai il modulo di iscrizione da compilare. La quota associativa annuale è di 20,00 euro.

nb: presto il modulo sarà scaricabile online

Quali sono i vantaggi di aderire a Doc(k)s?

Potrai usufruire di tutte le attività di Doc(k)s ma soprattutto partecipare attivamente alla loro ideazione. Aderire a Doc(k)s significa entrare nel processo costituente del progetto, mettere in sinergia le tue idee con un'infrastruttura e una rete di contatti già esistenti. Doc(k)s non è un mero erogatore di servizi, è una comunitas di singoli e associazioni, operatori culturali e della conoscenza, che mettono in comune le loro intelligenze, saperi, conoscenze, competenze.

Cosa puoi fare una volta iscritto a Doc(k)s?

Puoi proporre eventi culturali in tutta Italia, curarne la progettazione e la promozione; proporre e ideare corsi di formazione, anche professionali, che faranno parte dell’Universitas; usufruire dei corsi di formazione già programmati; partecipare ad eventi culturali; proporre l’apertura di una microlibreria; svolgere tirocini, anche interni al curriculum universitario, o stage formativi presso la casa editrice DeriveApprodi o presso le microlibrerie di progetto già esistenti; usufruire della collana editoriale Doc(k)s e avanzare nuove proposte editoriali; proporre qualsiasi altra forma di collaborazione che sia coerente con gli obiettivi della comunitas.

Chi può aderire a Doc(k)s?

Possono aderire a Doc(k)s singoli e associazioni (o altri soggetti con personalità giuridica) senza scopo di lucro. Nel caso di un’associazione o altra persona giuridica, sarà il legale rappresentante a doversi iscrivere in suo nome. Non sono ammesse all’iscrizione imprese, società, enti, associazioni con scopo di lucro.

Qual è l’ambito territoriale su cui opera Doc(k)s?

Doc(k)s ambisce ad avere un raggio di azione e cooperazione che si estende su tutto il territorio nazionale.




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