Pubblichiamo alcune poesie di Luciano Mazziotta.
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Quella bilancia era sospesa in un luogo che non era, e su di essa furono pesati quelli che non si trovarono. La bilancia sta da sola, non si unisce e non si mostra. Su di essa salirono, e salgono, quelli che non erano, erano e saranno.
(Zohar. Il libro dello splendore)
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esiste infatti una teoria tutta privata
che non dimostra eppure inorridisce
quando si realizza nel conto alla rovescia
di un'isola interdetta dalla pioggia
e sopra il davanzale di grandine di pietra
atterra l'animale moribondo che trattiene
e finge di tremare per essere guardato
e finge di morire mentre accusa
non è la prima volta quindi è falso
allora non dimostra l'animale moribondo
il rischio che soppesa al davanzale
con forse una pallottola nel fegato uno strappo
la parola che dovremmo dire noi
al temporale.
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non è la prima volta quindi è falso
però lo abbiamo visto in posizione di risparmio
raccogliere ricatti
al centro di un ricordo speculare
e noi dall'altro lato del riflesso ricordarlo
come fosse la presenza più partecipe
nell'ora prolungata della nostra reticenza
e noi dall'altro lato travisarlo
forzando il palmo su di lui per non pensare
al tempo equivalente dal quale lo accerchiamo
di bisogno di simbolico di peso
da aggiungere sul piatto di cui è ago in equilibrio
l'animale
che quando si sbilancia per un soffio
ci cancella sempre dallo sguardo - quindi è falso
però lo abbiamo visto.
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ma quello di cui non si parla
è quanto ci coinvolga la sua fuga
se è stato un passo brusco a comprometterci un acuto
involontario stemperato dalla spinta
e l’ematoma riscoperto il giorno dopo nello specchio
dove ci accertiamo che non è
non è più
e che sia stato è un espediente di retorica
nell’ora cadenzata dalla nostra negligenza
se invece qualche gesto lo decide l’animale
allora è tutto falso
e l’una e l’altra parte che confina
e l’una in cui esitiamo e lo incolpiamo di promesse
e l’altra che raccoglie le provviste a luci spente
svuota le credenze e sincronizza la sconfitta
al volo moribondo verso il mare.
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perseguita perseguita
persegui il pensiero che la percentuale più alta
di questa sostanza animale è sostanza
fatta a esaurirsi ma senza
raggiungere il punto ultimato ma sempre
sul pelo dell’acqua in cui affondano tutti e questa
sostanza animale fatta a esaurirsi
galleggia sul pelo dell’acqua ma sempre
con gli occhi rivolti sui tutti affondati e senza
affondare li intorbida e quindi
non è vero che muore non dirlo
altrimenti persevera e quindi
perseguita perseguita e infine
l’animale si vendica.
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sostienilo per noi questo argomento immeritato
fino alla poltiglia dell'ultima parola
quando mastichiamo i rimasugli del discorso
e ingolfano i propositi i residui
il bolo conseguito dopo tanto ruminare
ti somiglia animale indimostrato
sostienilo su questo il peso dello sporco
fino alla cima della frase impreparata sempre
a cedere per tanto attorcigliarsi - sostienici
sopporta la malattia dell'espressione
e se qualcuno ti risponde tu
sostituiscilo
fino alla cruna della parte
nell'ora impreparata dello scoppio.
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Luciano Mazziotta (Palermo, 1984) vive a Bologna e insegna Lingua e letteratura latina. Nel 2014 è uscito il suo libro di poesie Previsioni e lapsus (Zona), nel 2019 Posti a sedere (Valigie Rosse) e nel 2023 Sonetti e specchi a Orfeo da R. M. Rilke (Valigie Rosse). Suoi testi sono stati pubblicati su lit-blog e riviste cartacee.
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