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da I giorni dell’ira
X lama (24 hours)
per GC
Ancora un giorno infame come gli altri, di eternit, di ruggine e carbone
di polvere e fuliggine, di ghisa, di limatura di ferro e di asfalto.
Dicembre volta l’angolo in fretta e l’anno nuovo ci salta alla gola:
la quieta maestà del clima freddo è rotta dalla rabbia dell’industria.
Le nude travature del commercio, le crude verità del capitale
le trovi al tatto, in fondo alla notte, le ore più buie che durano a lungo.
E poi la morte bianca del risveglio nel grigio della cenere del tempo,
e del futuro andato già in fumo in tutte queste fabbriche del nulla,
fame meccanica che scava dentro le nostre budella l’annientamento.
E in questa nebbia gotica la storia è un incubo davvero senza fine
mentre nuotiamo nel mare di stelle della galassia perdendo nel vuoto
per sempre tutti gli atomi leggeri scomparsi in fondo agli angoli del cielo
nel vuoto del big rip, dell’entropia Quadrantid
per SS
I giorni della collera e dell’ira
la rabbia che si mangia anche le strade
e noi restiamo persi nella nebbia
sempre agli estremi confini del mondo
nel freddo che avvilisce l’orizzonte
nel grigio che si stende sulla terra.
Ma qui ci siamo persi tante volte
fermati in questo amaro smarrimento
meteora velenosa giù dal cielo;
di tutto non ci resta che un rancore
e ogni cambiamento che ti aspetti
cercandolo in fondo alle giornate
è solo un altro conto da pagare
la rata di un contratto con la morte Neogrigio
per VM
Di mattina gli zero gradi sono
una linea invisibile e concreta
una barriera alle soglie dell’alba
la grigia biffatura del paesaggio
Su questi giorni stanchi e troppo corti
soffia un vento gelato boreale
pieno di ira di rassegnazione
batte la terra condensa sul suolo
la rabbia fredda e lucida di ghiaccio
un permafrost perenne una banchisa
immobile la crosta di plutone
nel vuoto di un’orbita esterna
distante sconfinata e desolata
ancora in larga parte sconosciuta Lui comme sa bastille
2 dicembre 2014
Hai mai sentito un camion scaricare
macerie di una casa demolita?
mattoni soprattutto laterizi
vetri infranti e piastrelle spezzate:
è un urlo stridulo e non un rombo
un’epica catastrofe sonora
ma solo frana di rottami sparsi.
Mixala ai Crystal Castles alla voce
di Alice Glass e alle distorsioni
di William Reid al suo muro del suono
se vuoi sapere come siamo fatti
sotto alla solita giacca di pelle
contro i muri bagnati di pioggia
in strade solitarie sull’asfalto
distrutto e sgretolato qui nel freddo
da Pseudosonetti
Alla signorina DF (semisonetto darkest feelings)
Questo è il tempo che ameresti odiare:
day in and day out in bianco e nero,
le troppe strade chiuse del pensiero,
la buia danza del prendere e dare.
Quest’è la vita nuova, l’ora oscura
che allarga le sue braccia a tutto il giorno;
è la felicità della paura
con cura dispiegata tutt’attorno.
Questo sarà il tuo triste festino
di docile animale mansueto,
la sensazione facile usa e getta:
mangia, lavora, consuma in fretta,
vivi nascosta dentro al tuo segreto,
balla le buie danze del mattino
da Shoegazin’
Sometimes I Walk Sideways
cut dead
Si fa sempre più tardi ormai ritorni a notte fonda anzi vai a dormire
quando la notte è spenta e finita quando il silenzio è buio e denso
acque profonde ma per nulla calme e tu vorresti potertene andare.
Come ti senti qui dentro al tuo mondo dove la pioggia non può arrivare
al bordo del sogno, come mille altri seduti sul letto di nuovi rimpianti
più tardi forse persuasi ad andare? Nessuno sa niente e il cielo è un disastro.
Tramonta a occidente il tuo segno, fredde stelle distanti del deserto
portando con sé il vecchio saturno, e il respiro è così doloroso:
tutto ti parla solo di stanchezza, anche i colori esausti dell’ora
i neon consumati delle insegne, i suoni strascinati nella strada
dalle auto che scappano distratte dietro angoli nascosti in lontananza.
E nella luce fredda del mattino non sai più nulla vai via di traverso
sia come sia adesso non importa: le stelle all’alba sono sempre stelle
Immagine di Cristiano Baricelli.
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Vincenzo Bagnoli (Bologna, 1967) è tra i fondatori di «Versodove. Rivista di letteratura». Ha pubblicato le raccolte 33 giri stereo LP (Gallo & Calzati, 2004), FM – Onde corte (Bohumil, 2007), Deep Sky (d’if, 2008), Offscapes. Beyond the Limits of Urban Landscapes (Trafika Europe, 2016; ed. it. Offscapes. La parte distante del paesaggio, Sala Editori, 2017), Soundscapes. 33 giri Extended Play (Carteggi Letterari, 2018). Ha collaborato inoltre a fumetti, dischi, documentari.
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