La poesia di Gregory Corso che vi proponiamo è praticamente inedita. Venne pubblicata solo sul n. 0 di una rivista mai nata «Il Taims». Il n. 0 non venne distribuito in edicola e neppure nelle librerie, circolò solo a Roma, nel luglio 1990, tra un numero ristretto di amici dei redattori e ipotetici collaboratori. Il n. 1 restò in bozze. Racconteremo su «Machina» questo curioso e bizzarro progetto editoriale che nelle intenzioni si proponeva come «rivista dei marginali», elegante e sofisticata sia nei contenuti che nella forma grafica. Il progetto coinvolse personaggi mitici come Marco Ligini, tra gli autori del libro La strage di Stato, e Primo Moroni. Di seguito, pubblichiamo il testo originale in lingua inglese, seguito dalla traduzione in italiano.
Editore era Giacomo Nicolaci, Giacomino, tra gli animatori della prima libreria Calusca di Milano.
Immagine: Gregory Corso al bar del Fico 5 a.m., estate 1990, foto di Romano Martinis.
* * *
Gripes & old loves in Rome
WHEN IN ROME DO AS THE ROMANS DO
Never!
It would mean reading the Corriere dello sport
Calling ugly men Bello
Owning or stealing a pain-in-the-ass Vespa
Loving a roman girl who talks and gesticulates like a man
It woud mean deeming anything below Rome Africa
And anything above Rome Barbarian
It would mean calling Maradona God
And the Communist Party the Socialist Democratic Party
It would mean stealing the cameras off the shoulders of tourist and the radios from cars
It means when in Rome I do as I do
And still I’m not Happy
Why?
I’ll tell you why:
I once loved Rome
Because I was young
And knew to walkthe pillars of Venus
The Via Appia from night to dawn
I slept in the Colosseo
And looked upon the Caravaggios in Church
Without having to payfor the light
Now I am tired in Rome
Maybe because I am older
And lost my lovefor ancient beauty
Now I only know to drink in bars
Walk the same walk year after year
From the campo de Fiori to the Piazza Navona
Seeing and dodging cars, only cars…
When in Rome at least speak the language!
I don’t because what’s there to talk about?
Football? Where to eat?
Even where artist drink
It’s always the pretty ass of a girl or
The Communist jealousy of America or
Great project never completed…
I am not missing anything not talking the language
And then again they aren’t missing anything either…
In the old days
At least old statues and I
Spoke the same language
Beauty…
But stone must peel even as an orange will…
Eternal Rome is only here and now
These living statues who stand in bars
Eternally like Castor and Pollox
Speak no tongue
And I listen Without ear
“Then why do you stay, Gregory?”
“Because I pray that maybe old Rome
will return me to truth
and back home to my youth”
* * *
Coliche e vecchi amori a Roma
A ROMA FAI COME I ROMANI
Mai!
Vorrebbe dire leggere il Corriere dello sport
Chiamare uomini brutti Bello
Possedere o rubare una Vespa spaccaculo
Amare una ragazza romana che parla e gesticola come un uomo
Significherebbe giudicare qualsiasi cosa al di sotto di Roma Africa
e qualsiasi cosa sopra Roma Barbara
Significherebbe chiamare Maradona Dio
e il Partito Comunista Partito Socialdemocratico
Significherebbe scippare macchine fotografiche dalle spalle dei turisti
e le radio dalle automobili
Vuol dire che quando sono a Roma faccio come faccio
e sono comunque felice
Perché?
Vi dirò perché:
Una volta amavo Roma
perché ero giovane
e sapevo percorrere le colonne di Venere
la via Appia dalla notte all’alba
dormivo al Colosseo
e ammiravo i Caravaggio nella chiesa
senza dover pagare per la luce
Ora sono stanco a Roma
forse perché sono più vecchio
e ho perso il mio amore per l’antica bellezza
Ora so solo bere nei bar
percorrere lo stesso percorso anno dopo anno
da Campo de’ Fiori a Piazza Navona
vedendo e schivando machine, solo macchine…
Sei a Roma almeno parla la lingua!
Non lo faccio perché che ci sarebbe da discutere?
Calcio? Dove mangiare?
Persino dove gli artisti bevono
è sempre il culo grazioso di una ragazza
o la gelosia comunista dell’America
o grandi progetti mai conclusi…
Non mi sto perdendo niente non parlando la lingua
e in fondo nemmeno loro si stanno perdendo qualcosa…
Nei giorni andati
almeno le vecchie statue e io
parlavamo lo stesso linguaggio
bellezza…
Ma la pietra deve sbucciarsi proprio come un’arancia…
l’eterna Roma è soltanto qui e ora
Queste statue viventi che stanno in piedi nei bar
eternamente come Castore e Polluce
parlano senza lingua
e io ascolto senza orecchio
“E allora perché rimani Gregory?”
“Perché prego che possa la vecchia Roma
riportarmi alla verità
e verso casa alla mia gioventù”
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