Pubblichiamo le prime righe del capitolo «Quaderni rossi» e l’inchiesta operaia facente parte del libro di Steve Wright L’assalto al cielo. Per una storia dell’operaismo, Alegre, Roma 2002. In fondo a questa pagina, è possibile scaricare la raccolta integrale dei «Quaderni rossi» in Pdf.
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Il primo numero della rivista di Panzieri apparve nella seconda metà del 1961 ed ebbe un grande impatto sul movimento operaio italiano. Esaurita la prima tiratura nel giro di qualche settimana, «Quaderni rossi» suscitò l’interesse di politici di sinistra, funzionari sindacali, attivisti di fabbrica e militanti di base di partito – e anche, se dobbiamo credere ad Alquati, di giovani dell’élite manageriale italiana. Comunque, fin dall’inizio la rivista fu afflitta da una serie di crisi. Primi a defezionare furono i sindacalisti di rilievo aderenti al gruppo. Circa un anno dopo, furono seguiti dal circolo costituito intorno a Tronti. Poi, nell’ottobre 1964, proprio quando una qualche stabilizzazione interna sembrava finalmente raggiunta, la rivista subì il colpo inaspettato della morte di Panzieri, da cui non si riebbe mai completamente. Anche se la redazione di «Quaderni rossi» continuò a esercitare influenza sulle frange del movimento operaio fino al suo scioglimento quattro anni dopo, nessuno poteva più affermare che rassomigliasse molto alla rivista fondata all’inizio del decennio.
Per alcuni critici è più che sufficiente definire «operaisti» tutti i collaboratori della rivista – dopo tutto, la maggior parte di loro era colpevole, con le parole di Lelio Basso, di porre «il centro di gravità della lotta all’interno della fabbrica». Comunque, come la polarizzazione crescente all’interno del gruppo rese ben presto chiaro, l’impegno comune per una nuova pratica politica era molto più debole delle divisioni che le interpretazioni affatto diverse dei comportamenti di classe producevano tra i redattori della rivista. In realtà, la corrente operaista del marxismo italiano sarebbe emersa in forma compiuta solo con «Classe operaia». Sarebbe allora più corretto considerare i primi tre numeri di «Quaderni rossi» come incubatrici in cui molti dei temi centrali dell’operaismo classico avrebbero ricevuto il primo nutrimento (…).
Qui sotto è possibile scaricare la raccolta completa in Pdf:
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