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L'ecosistema critico del libro. Un incontro a Madrid



Non siamo i soli a interrogarci sul come costruire aggregazione e formazione politica e culturale a partire dalla produzione editoriale. Negli ultimi mesi, il tema è stato ripetutamente affrontato sulle pagine della rivista, in occasione delle adunanze, nella gestione delle microlibrerie e finanche nelle nostre riflessioni personali e negli scambi informali. La questione è di primo piano, il nodo sempre aperto, la soluzione ancora lì da venire. La ricerca prosegue e prosegue la sperimentazione di «prototipi» anche fuori dal paese. Una rete di librerie, editori e distributori «indipendenti» ispanofoni, ha aperto uno spazio di confronto intorno al tema dell’«ecosistema critico del libro»: del come costruire, rafforzare e rendere economicamente sostenibile un ambito di produzione culturale e politico che si sviluppa dentro e intorno alla produzione del libro. E ci ha invitato a partecipare. Seguimos adelante!


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1° Incontro dell'ecosistema critico del libro


Madrid, venerdì 24 e sabato 25 febbraio


Lavoriamo con i libri perché crediamo che siano strumenti di trasformazione sociale: per quello che ci dicono, a volte parlandoci da un tempo o da uno spazio lontani, e per i legami che generano nello scambio e nella discussione, sempre e ovunque.

Siamo librerie, editori e distributori critici o fuori dagli schemi, oppure con una vocazione trasformativa o volta all’innovazione. Siamo ciò che di solito viene etichettato come librerie o editori indipendenti.

Vogliamo riunirci per produrre una nostra analisi del settore librario e delle sue principali tendenze. Definire le nostre linee strategiche, sia in termini di sostenibilità che di massimizzazione della potenza dei nostri progetti. Crediamo che le due cose vadano di pari passo.

Abbiamo selezionato tre nodi e tre linee strategiche da discutere e attendiamo i vostri contributi:

La proliferazione di librerie critiche e di editori che lavorano con testi ed eventi simili può portarci a una paralizzante competizione a somma zero. Non siamo qui per competere alla divisione del nulla, siamo qui per far esplodere la torta. Più siamo, maggiore è anche il numero di persone che possiamo raggiungere. Come possiamo farlo? Come possiamo espandere insieme il nostro raggio d'azione?

Il commercio digitale ostacola le dimensioni collettive, gli incontri e gli scambi fisici che i libri favoriscono e la possibilità di suggerire inattese novità direttamente in libreria. Tuttavia è esattamente questo ciò che vogliamo coltivare. Il tessuto sociale che contribuiamo a costruire nella nostra vita quotidiana è la base di ogni trasformazione. Come possiamo dirlo più forte e meglio? Come possiamo dare valore a noi stessi?

La struttura di impresa del settore e la nostra stessa precarietà rendono molto difficile lavorare al di fuori dei grandi gruppi editoriali: abbiamo bisogno di migliori condizioni di distribuzione, di migliorare i nostri servizi e di una maggiore capacità di finanziamento. Ma è un cane che si morde la coda. Mettendo al primo posto i criteri commerciali, indeboliamo il nostro progetto che è ben più che commerciale e attiene ad altri principi e obiettivi. Abbiamo bisogno di strutture d’impresa più solide (il che implica una maggiore cooperazione tra i progetti) che ci permettano di essere competitivi.

La cooperazione intersettoriale (tra librerie, distributori, editori e altri dispositivi librari), basata su alleanze politiche, potrebbe generare un circuito capace, in definitiva, di renderci più autonomi, di generare e fornirci la sostenibilità e il potere che cerchiamo? Come possiamo, tra di noi, rafforzare l'ecosistema critico del libro?

Vogliamo «allargare il pubblico», «aggiungere valore», «cooperare e non competere» in un quadro di alleanze intersettoriali. Perché, atomizzati nella catena del valore del libro, siamo messi l'uno contro l'altro e perdiamo di vista il fatto che gli usi più fruttuosi del libro, e quelli più sostenibili, dipendono dalle alleanze sociali e politiche di cui si nutrono e che alimentano.

Quali altri nodi e linee strategiche dovrebbero essere inclusi in questa discussione e come potrebbero essere sviluppate? L'incontro sarà un momento per imparare dalle esperienze virtuose, per condividere le diagnosi e soprattutto, speriamo, per pensare a modi concreti per rafforzarci insieme.



Immagine: George Quasha

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