top of page

Il progetto della sezione «longitudini»



Bert Theis, Philosophical Platform, Place des Hauts Fourneaux à Esch, Belval Luxembourg (Fonds Belval). Collection Bert Theis Archive, Lussemburgo, Milano.

Gabriele Proglio, curatore della nuova sezione, presenta la nuova sezione «longitudini», che arricchirà le riflessioni nel campo della storia di Machina.


* * *


Questa rubrica è un contenitore di articoli la cui eterogeneità tematica, metodologica ed analitica intende essere utilizzata per apportare riflessioni nel campo della storia e rispetto ai dibattiti politici, culturali e sociali del presente. Può essere intesa come un insieme di prismi, lenti e sguardi attraverso cui osservare, comprendere e analizzare argomenti differenti che riguardano non solamente il passato, ma anche il portato generato dagli eventi di ieri nel presente e, estendendo la traiettoria interpretativa, su quanto potrà avvenire nel futuro. L’intento che la caratterizza è leggere le connessioni tra momenti diversi, partendo da un ripensamento del tempo storico in forme non solamente lineari e modali; contemplando, ad esempio, la possibilità di interruzioni ed aporie, di sospensioni e frammentazioni. Se si opta per tali possibilità, la disarticolazione della misura del passato, o meglio l’eventualità di temporalità plurali e di molteplici cesure, mette in discussione la stessa matrice attraverso cui sono state inventate e riprodotte le scienze umane e sociali.

Al centro dell’interesse, qui, non è né la centralità di certi temi nel processo storico, né la zona d’ombra in cui sono confinati aspetti rilevanti del vivere quotidiano, periodi storici o eventi di rottura.  Sarebbe, però, interessante e rilevante comprendere perché, nel farsi della Storia, alcuni soggetti e certe tematiche rimangano sempre a fuoco, al centro della scena e continuino ad essere meta di narrazioni dettagliate, raccogliendo gli sforzi di generazioni di studiosi per ripensare se stesse attraverso sempre nuove interpretazioni del passato. Al pari, altre tematiche e certune categorie sociali, invece, sono relegate sullo sfondo, vengono ridotte ad appendici del paesaggio, quando non rese inosservabili da sfocature, ombre o luci abbaglianti.

Proprio per dare molteplici traiettorie interpretative a questo tipo di analisi, si recupererà la storiografia critica, cercando di cogliere sia i nessi causali dello scostamento dalle interpretazioni precedenti, sia le modalità, i metodi e gli approcci con cui tali letture hanno riformulato il sapere storico. D’altro canto, proprio il tema della soggettività – e delle soggettività – sarà determinante nel mostrare che all’elaborazione di nuovi paradigmi corrisponde sempre una visione politica sebbene, ormai da tempo, essa non venga esperita come materia viva aggregante, ma finisca con l’essere un mero esercizio di posizionamento. Anche in questo senso, i contributi ospitati in questa rubrica si propongono di stimolare il dibattito, il dialogo, e magari anche di essere parte di quel processo di slittamento di significato, di spostamento del senso che poi, in ultima analisi, ha permesso l’articolazione e ha accolto le istanze di nuovi percorsi politici.

I tracciati tematici di questa sezione, dunque, saranno molteplici. Parleremo di movimenti sociali e food governance, di Mediterraneo e di processi di decolonizzazione, di America Latina e di resistenze, di pensiero femminista nero e di controculture, del rapporto coloniale/postcoloniale, di antispecismo, di fenomeni musicali e di culture popolari, delle relazioni tra memoria e storia, di storia orale e di molti altri argomenti. È un orizzonte molto ampio che intende coinvolgere, nelle riflessioni, sempre maggiori voci. Longitudini è il titolo di questa rubrica: un termine diverso da altre misure della storia come «globale» e «mondiale», «locale» e «micro», «sociale» e «culturale», «economica» e «politica»; una parola che proprio da tutte queste visioni storiografiche – e da tante altre ancora – intende cogliere gli approcci innovativi e divergenti che hanno generato la differenza nelle pratiche di produzione, utilizzo e interpretazione delle fonti; un lemma da intendere non come espressione di un rapporto tra est ed ovest, di suddivisione dello spazio storico, ma quale altra misura in grado di tenere insieme le tante critiche alla complessità del mondo.

 

A prestissimo per la prime uscite!



* * *


Gabriele Proglio è professore associato presso l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. Ha lavorato come ricercatore al Centre for Social Studies dell’Università di Coimbra, all’European University Institute, all’Università di Berkeley, è stato docente presso l’Université El Manar di Tunisi e la Social Sciences University di Ankara. Tra le sue più recenti pubblicazioni I fatti di Genova. Una storia orale del G8 (Donzelli 2021) e Bucare il confine. Storie dalla frontiera di Ventimiglia (Mondadori 2020).

bottom of page