Poesia & filosofia
- Lorenzo Mari; Luciano Mazziotta (a cura di)
- 12 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Seminario 24/25

Con i lavori di questa sezione si cercherà di dipanare, o di aggrovigliare ulteriormente, la matassa delle relazioni esistenti o immaginarie tra letteratura e filosofia, con un particolare sguardo alla poesia e a quelle scritture radicali che permettono di recuperare funzioni e potenzialità della critica militante nel momento della sua crisi o latitanza. Per quanto legati alla natura dialogica, quando non plurale e molteplice, di questo rapporto, non si cercherà di riprodurre uno schema, di tradizione marcatamente liberale e borghese, di civile conversazione tra i saperi, ma di riportare le tracce di un continuo incontro/scontro – nel segno, auspicabilmente, del frammento 53 di Eraclito: «Polemos di tutte le cose è padre, di tutto poi è re; e gli uni manifesta come dèi, gli altri invece come uomini; gli uni fa esistere come schiavi, gli altri invece come liberi» (traduzione di Giorgio Colli).
Proprio alla luce del frammento eracliteo e della audace resa di Giorgio Colli, la scelta di questa definizione è, velleitariamente, preplatonica e antioccidentale: il polemos eracliteo sarà, in effetti, il perno metodologico e tematico sulla base del quale improntare una conflittualità né necessariamente vincolata alla sintesi, né tantomeno alla competitività che prevede vincitori e vinti. Vogliamo piuttosto raccogliere voci poetiche e di poetica che convivono - fuori dalla logica di una finta pacificazione - e che stridono - fuori dalla logica della dominazione.
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Poesia e filosofia, dunque.
Inauguriamo questa rubrica, nello specifico, con la raccolta dei contributi sulle questioni che hanno animato i quattro incontri del primo seminario di Poesia & Filosofia (ottobre 2024-maggio 2025), ospitato dalla Libreria Punto Input di Bologna e organizzato in collaborazione con Machina/DeriveApprodi.
Come anticipavamo in uno scritto di presentazione dell’iniziativa, abbiamo inteso «sondare i modi di conoscenza in cerca della poesia recente, interrogandoci su un discorso basato sull’amore (philia) per la conoscenza del possibile. Proprio sulla base della philìa abbiamo chiamato [...] amiche e amici per parlare di questo, per perdere il tempo, filosoficamente, senza a priori né categorie autostoricizzanti; senza escludere il vero dal falso, il pensiero del pieno dal pensiero del vuoto». Si è trattato «di agire nel contemporaneo stando contro il tempo: né nel tempo della canonizzazione, né fuori dal tempo di una contemporaneità come a-temporalità assoluta.»
Tali principi di base ci hanno spinto a coinvolgere in questa raccolta tutte e tutti coloro che hanno preso parte agli incontri: da chi è stato invitato a prendere parola, a chi è intervenuto anche estemporaneamente, alimentando il dibattito e conducendolo per vie impreviste. Abbiamo ritenuto che questa formula rispecchiasse l'idea di orizzontalità che ha guidato le quattro giornate, nel corso delle quali nessuno è stato relatore o ascoltatore passivo, ma ogni parola, da chiunque provenisse, ha innescato quel circolo di speculazioni e divagazioni che insorge soltanto nell'istante in cui, per l'appunto, si tende a conoscere, indipendentemente dalla scansione oraria della giornata lavorativa.
Il numero degli interventi si è dunque moltiplicato, o irradiato, e in questo contesto ci siamo chiesti: 1) il rapporto tra poesia e condizione di classe, 2) la necessità (o meno) di genealogie nella critica e nella scrittura poetica, 3) la relazione tra il dire e il come dire, e, infine, 4) la possibile esistenza di una poesia filosofica. Come si noterà da queste pagine, non sono stati espressi punti fermi, ma ulteriori partenze, dalle quali ricominciare.
E intendiamo, quindi, continuare a farlo.
Hanno contribuito: Sandra Branca, Luca Mozzachiodi, Stefania Zampiga, Rosaria Lo Russo, Antonio Francesco Perozzi, Daniele Barbieri, Federica Montevecchi, Ivan Schiavone, Roberto Batisti, Vito M.Bonito, Marilina Ciaco, Giusi Drago, Vincenzo Frungillo.
Scarica qui il testo:
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Lorenzo Mari vive a Bologna. Ha pubblicato alcuni libri di poesia, tra i quali Querencia (Oèdipus, 2019), Soggetti a cancellazione (Arcipelago Itaca, 2022) e Nulla dies (Benway Series, 2025). Ha tradotto vari autori dallo spagnolo e dall’inglese, come ad esempio César Vallejo, Leónidas Lamborghini, Joshua Clover, David Keenan, Fred Moten e Michael Palmer.
Luciano Mazziotta (Palermo, 1984) vive a Bologna e insegna Lingua e letteratura italiana e latina. Ha pubblicato tre libri di poesie: Previsioni e lapsus (Zona, 2014), Posti a sedere (Valigie Rosse, 2019) e Sonetti e specchi a Orfeo da R. M. Rilke (Valigie Rosse, 2023). Suoi testi sono stati pubblicati su lit-blog e riviste cartacee; organizza da anni la rassegna di poesia Dialoghi, insieme a Lorenzo Mari e Sergio Rotino; con Lorenzo Mari e la casa editrice DeriveApprodi ha curato il ciclo di incontri di «Poesia e Filosofia».





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